Comunicato per la liberazione di Renato Curcio

Il 18 Febbraio un nucleo armato delle BR ha assaltato e occupato il carcere di Casale Monferrato liberando il compagno Renato Curcio. Questa operazione si inquadra nella guerra di resistenza al fascio di forze della controrivoluzione che oggi nel nostro paese sta attuando un vero e proprio “golpe bianco” seguendo le istruzioni dei superpadroni imperialisti Ford e Kissinger. Queste forze usando il paravento dell’antifascismo democratico tentano di far credere che il grosso pericolo al quale si va incontro sia la ricaduta nel fascismo tradizionale. Per questa via esse ricattano le sinistre mentre attuano il vero fascismo imperialista. Siamo giunti cioè al punto in cui la drammatica crisi di egemonia della borghesia sul proletariato sfocia nell’uso terroristico dell’intero apparato di coercizione dello stato.

La campagna costruita ad arte e scatenata negli ultimi mesi in principal modo dalla DC sull’ordine pubblico lo dimostra. Le caratteristiche fondamentali di questo attacco controrivoluzionario sono due:
1) la volontà di ridurre ad una funzione neocorporativa il movimento sindacale e la sinistra;
2) la pratica di annientamento per via militare di ogni focolaio di resistenza.

La crisi di regime non evolve dunque verso la catastrofica dissoluzione delle istituzioni,ma al contrario gli elementi di dissoluzione sono gli anticorpi di una ristrutturazione efficientistica e militare dell’intero apparato statale. Il terreno di resistenza alla controrivoluzione si pone così come terreno principale per lo sviluppo della lotta operaia.
Il movimento operaio ha infatti di fronte a sé il problema di trasformare l’egemonia politica che già oggi esercita in tutti i campi, in un’effettiva pratica di potere e cioè deve porre all’ordine del giorno la necessità della rottura storica con la DC e della sconfitta della strategia del compromesso storico. Deve porre un primo piano la questione del potere, della dittatura del proletariato.
Compito dell’avanguardia rivoluzionaria oggi è quello di combattere a partire dalle fabbriche, il golpismo bianco in tutte le sue manifestazioni,battere nello stesso tempo la repressione armata dello stato e il neocorporativismo dell’accordo sindacale.
La liberazione dei detenuti politici fa parte di questo programma. Liberiamo e organizziamo tutte le forze rivoluzionarie per la resistenza al golpe bianco. Lotta armata per il comunismo

Brigate Rosse
Febbraio 1975

 

Fonte: Soccorso Rosso, Brigate Rosse, Feltrinelli, Milano 1976

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