Annamaria Mantini

07Annamaria_Mantini_LuisaÈ il 6 maggio 1975. Annamaria e tre suoi compagni sono in attesa, in una strada di un quartiere signorile di Roma. Verso le undici di sera il giudice Di Gennaro scende dalla macchina e si ritrova una pistola puntata contro. È considerato un magistrato democratico, impegnato nella riforma carceraria. Per i Nuclei armati proletari (Nap) è un servo dello stato, che mira a indebolire le lotte nelle carceri. A effettuare il sequestro è il Nucleo armato 29 ottobre.

Il 29 ottobre è una ricorrenza dolorosa per Annamaria. Scritta con il sangue di suo fratello Luca, uno dei fondatori dei Nap. L’organizzazione nasce nel Settantaquattro, e prende il simbolo di una brigata partigiana. A regalare il timbro è un tipografo milanese, ex partigiano.

Luca viene ucciso da un carabiniere il 29 ottobre di quell’anno da un carabiniere durante un esproprio in una banca insieme a un altro nappista, Giuseppe Romeo. Annamaria è sconvolta. Ma non perde la razionalità.  L’ultimo saluto è una promessa di lotta: Avanti sempre fino alla vittoria. Annamaria è tra i fondatori del Nucleo 29 ottobre. Nei primi mesi del Settantacinque lascia Firenze, la famiglia, l’università. Va a Roma. Soffre la lontananza della madre malata. Appena può corre in ospedale.

Nei mesi successivi al rapimento del giudice Di Gennaro, liberato dopo la lettura di un comunicato dei Nap al giornale radio, vengono scoperte a Roma alcune basi dell’organizzazione. In via Due Ponti i poliziotti entrano quando la casa è vuota. Dopo la perquisizione sei uomini rimangono nell’appartamento.

È l’una di notte. Una macchina si accosta al marciapiede. Annamaria saluta Antonio e Nicola Pellecchia, il suo compagno. Arriva su. Infila la chiave nella serratura, la porta si apre da sola. È un attimo. Come un capogiro. Una figura nel buio. Un’arma che sbuca dall’interno. Nemmeno il tempo di decidere se prendere la pistola nella borsetta. Uno sparo. Dritto sul volto.

 

Annamaria Mantini Luisa
Fiesole (FI), 11 aprile 1953 – Roma, 8 luglio 1975

Militante dei Nuclei armati proletari (Nap) uccisa da un brigadiere di polizia.