Diana Blefari Melazzi

05Diana_Blefari_MelazziNel Novanta, quando scoppia il movimento della Pantera, contro la riforma che avvia la privatizzazione dell’università, Diana è nei cortei, nelle assemblee, nelle occupazioni. Ama le moto, gira per Roma con una Honda 350 rossa.

Il 20 maggio 1999 viene ucciso a Roma Massimo D’Antona, impegnato nella ristrutturazione del mercato del lavoro e nella regolamentazione del diritto di sciopero. Brigate rosse per la costruzione del Partito comunista combattente, la firma. Che provoca una scia di polemiche. Il 19 marzo 2002 a Bologna le Br-pcc uccidono Marco Biagi. Collabora con il governo per l’aumento della flessibilità e precarietà del lavoro.

Gli inquirenti procedono a passi casuali fino al 2 marzo 2003, quando viene catturata Nadia Lioce. Nella sparatoria muoiono Mario Galesi e un poliziotto. Il 24 ottobre sono arrestati sette militanti. A dicembre gli inquirenti trovano uno scantinato dell’organizzazione. Diana ha firmato il contratto a suo nome. Viene arrestata il 22 dicembre.

In isolamento a Rebibbia fa ginnastica, guarda la tv. Legge. Scrive. L’avere la responsabilità personale delle azioni delle Br-Pcc … mi riempie di fierezza per il contributo che ho dato al processo rivoluzionario… È condannata all’ergastolo, e al carcere duro del 41 bis. In buona parte per le dichiarazioni di una pentita. Subisce ripetuti trasferimenti.

Poco a poco chiude le porte al mondo. Trascorre intere giornate a letto. Ha sfoghi di rabbia. Deliri. Inizia l’iter umiliante di visite, perizie, relazioni. Rifiuta medici e terapie.

Ancora nel settembre 2007 il Ministro della Giustizia le rinnova il 41 bis. Non vi è stato «alcun attestato di dissociazione o rifiuto della lotta armata». La declassificazione arriva l’anno dopo. Troppo tardi.

Diana sta male. Ripete di voler morire. Ma rifiuta i colloqui con gli inquirenti. A fine ottobre 2009 la condanna all’ergastolo diviene definitiva. Il 31 ottobre le viene notificata la sentenza. La sera si impicca in cella.

In molti parlano di suicidio annunciato. Altri, più apertamente, di omicidio di Stato.

 

Diana Blefari Melazzi
Roma, 4 aprile 1969 – 31 ottobre 2009

Militante delle Br-Pcc morta suicida nel carcere di Rebibbia.