Comunicato azione contro il giudice Paolino Dell’Anno

Oggi 5 maggio alle ore 8 un nucleo armato ha colpito il sostituto procuratore Paolino Dell’Anno. L’attività di questo porco contro i compagni rivoluzionari e contro tutti i proletari è troppo nota perché valga la pena di dilungarvisi. Basterà ricordare che come magistrato inquirente fornì la copertura legale all’assassinio della compagna Annamaria Mantini.

Le sue imprese gli hanno meritato il soprannome di ‘ergastolino’. Paolino Dell’Anno è stato un precursore e tuttora a Roma è il principale esponente di quel tipo di magistratura che, operando a fianco degli organismi militari specializzati nella repressione, fornisce, usando gli strumenti legislativi che la democrazia borghese mette loro a disposizione (legge Reale e codice Rocco), la copertura legale al processo di repressione in atto in Italia oggi. Questi magistrati legati direttamente all’apparato militare della repressione sono indispensabili allo sviluppo e all’efficienza del progetto repressivo lasciando formalmente intatte le garanzie legali di cui si ammanta l’attuale ordine borghese per colpire i proletari.

Bisogna perciò colpirli nella maniera più dura sia per inceppare la struttura repressiva che per provocare una loro sempre maggiore separazione dai magistrati ‘normali’ e aumentare la possibilità di individuazione per tutto il movimento rivoluzionario combattente. Del resto questi magistrati son pienamente coscienti del ruolo che giocano e dei rischi che comporta (accanto a cospicui vantaggi): Paolino Dell’Anno dal mese di ottobre 1975 al mese di febbraio 1976 ha perpetuamente viaggiato con due sbirri dell’antiterrorismo in una 500 bianca, auto civetta del distretto di PS di San Lorenzo in Lucina; anche adesso che i suoi padroni gli avevano tolto la scorta si spostava cambiando spessissimo macchina e percorso. Tutto questo non è servito a molto. Per i compagni rivoluzionari che praticano la lotta armata è centrale capire che l’attacco va portato ai centri di potere economico e ai centri dell’apparato repressivo. Altri obiettivi e altre forme di lotta come il sabotaggio e la distruzione degli apparati produttivi non colpiscono l’asse portante del progetto delle multinazionali di repressione controrivoluzionaria e ristrutturazione produttiva antiproletaria, dando spazio alla calunnia riformista e alle provocazioni borghesi, e soprattutto non rappresentano un terreno reale di crescita politica e organizzativa per i proletari e le loro avanguardie armate. E’ necessario costruire forme d’organizzazione e di lotta che facciano progredire il processo di maturazione e di unificazione del movimento combattente. Questo compito è tanto più importante in questo momento che vede la crisi profonda dell’apparato politico della borghesia, per cui l’efficienza e la stabilità dello Stato borghese sono affidate essenzialmente al ricatto della disoccupazione e dell’affamamento contro i proletari e alla violenza dell’apparato militare di repressione contro le sue avanguardie comuniste, Lotta armata per il comunismo! Viva l’unità del movimento combattente! Creare e organizzare 10 100 1000 Nuclei Armati Proletari. Colpiscine uno per educarne cento!

NUCLEI ARMATI PROLTARI, NUCLEO ARMATO ANNAMARIA MANTIN

ROMA, 5-5-76

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