Nucleo Armato 29 Ottobre, Azione Di Gennaro. Comunicato N. 2

L’azione armata dei compagni Pietro Sofia, Giorgio Panizzari, Martino Zichittella, tre tra le più coscienti avanguardie che gli anni di dure lotte dei proletari detenuti hanno prodotto, tendeva alla riacquisizione della libertà. La loro provata coscienza di classe, di comunisti, conquistata a prezzo di lotte durissime condotte a fianco delle migliaia di altri proletari detenuti permetteva loro la più completa autonomia di organizzazione di tempi e di mezzi nella loro azione. Memori di come il potere ha risposto e risponde alle lotte dei proletari detenuti, come dimostrato dalle decine di morti degli ultimi anni, memori di come sono stati massacrati i compagni Concu e Di Bona ad Alessandria, solo per citarne alcun, i compagni si sono organizzati per garantirsi l’incolumità fisica e la riuscita politica e militare dell’azione pur non riuscendo nel riappropriarsi della propria libertà. La cattura di Giuseppe Di Gennaro ha permesso di colpire un settore preciso dell’organizzazione della repressione di Stato e di prevenire ogni tentativo omicida da parte del potere contro i compagni in lotta a Viterbo. Oggi la sinistra revisionista si affianca ai settori più luridi del potere borghese, nell’opera di discriminazione, diffamazione e repressione delle lotte dei proletari vendendo sull’altare dell’ordina pubblico e della “criminalità” le lotte e la vita, non solamente della classe operaia ma anche e particolarmente di quel vasto settore proletario che la borghesia canagliesca definisce “delinquenti”. La lotta armata si affianca e si integra con le lotte autonome dei proletari in una varietà di forme che tutte garantiscono ed indicano la costruzione della via rivoluzionaria al comunismo. Il compagno Sergio D. dato inizialmente per disperso nel corso dell’azione, è ora al sicuro. Quindi il rilascio di Giuseppe Di Gennaro è unicamente subordinato:
1) Alla sicurezza definitiva dell’accoglimento completo delle richieste dei compagni Panizzari, Sofia e Zichittella.
2) Alla cessazione immediata di ogni misura repressiva contro gli altri proletari detenuti nel carcere di Viterbo.
3) Ai nostri tempi di sicurezza per il rilascio.
Viva le lotte dei proletari detenuti.
Lotta armata per il comunismo.
Creare e organizzare 10, 100, 1000 Nuclei Armati Proletari.
Roma, 10 maggio 1975

Nucleo Armato 29 ottobre.

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