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Brigate Rosse – Walter Alasia (Br-WA)

Nel dicembre 1979 le Brigate Rosse definiscono la loro posizione sulla questione operaia e diffondono l’opuscolo n. 9 “Sulle grandi fabbriche“. La Colonna milanese Walter Alasia, non condividendo le tesi in esso esposte, si rifiuta di distribuirlo e, sempre nello stesso mese elabora un proprio documento dal titolo “Fabbriche”.

Nell’estate del 1980 il conflitto tra la colonna e l’organizzazione centrale si acutizza e neppure la Direzione strategica convocata in provincia di Roma, nel mese di luglio, riesce a risolverlo.

Dopo circa un anno di confronto politico teso e serrato con l’esecutivo delle Br, la Colonna Walter Alasia, il 12 novembre 1980, decide di gestire autonomamente l’azione contro Renato Briano, direttore del personale della Magneti Marelli.

Questa iniziativa, che segna di fatto il suo distacco, si consolida il 28 novembre 1980 con l’intervento contro il direttore tecnico della Falk, Manfredo Mazzanti.

Le Br risponderanno ufficialmente a questa azione, con l’opuscolo n. 10, decretando l’espulsione della colonna.

L’11 dicembre 1980, a Milano, Walter Pezzoli e Roberto Serafini, militanti delle Br – WA, vengono intercettati e uccisi da un nucleo speciale dei carabinieri.

In occasione dell’azione contro il direttore sanitario del Policlinico di Milano, Luigi Marangoni (17- 2-81), la Brigata ospedalieri “Fabrizio Pelli” espone in un opuscolo, intitolato “Attacchiamo la DC principale responsabile della ristrutturazione nell’ospedale”, la sua posizione sul problema dell’intervento nel settore dei servizi.

Il 3 giugno 1981 le Br-WA sequestrano l’ingegnere Renzo Sandrucci, direttore della produzione dell’Alfa Romeo, che verrà rilasciato il 23 luglio 1981, davanti alla Marelli.

Nel corso della Campagna Sandrucci, oltre ai volantini e ai verbali dell’interrogatorio, vengono distribuiti alcuni opuscoli:
– Attaccare il disegno controrivoluzionario del capitalismo multinazionale nel suo cuore: la fabbrica, giugno 1981;
– Contributo alla elaborazione della linea politica, luglio 1981;
– Campagna nelle fabbriche, agosto 1981;
– Bilancio Campagna Sandrucci, autunno 1981.

Il sequestro dell’ingegner Sandrucci si inserisce nel contesto di un’ampia attivazione delle varie linee che in quel periodo si confrontano all’interno delle Brigate Rosse. Al sud, la Campagna Cirillo (Napoli 27 aprile – 24 luglio 1981), gestita dal Fronte delle Carceri e dalla Colonna di Napoli. A S. Benedetto del Tronto (AP), prima e, a Roma poi, il sequestro di Roberto Peci (10 giugno – 3 agosto 1981), gestito dal Fronte delle carceri. Nel Veneto, la campagna centrata sul sequestro di Giuseppe Taliercio (20 maggio – 5 luglio 1981), gestita dalla Colonna Annamaria Ludmann.

Nel dicembre dei 1981 le BR-WA diffondono la loro prima Risoluzione strategica.

Il 23 luglio 1982 viene ucciso dalla polizia, in un bar milanese, Stefano Ferrari, militante delle Br-WA.

Il 12 novembre 1982, nel corso di un’operazione volta all’arresto di quattro militanti, a Cinisello Balsamo, muore, cadendo da un cornicione mentre cerca di sottrarsi alla cattura, Maurizio Biscaro.

Il 1982 vede un succedersi di arresti e, nonostante la diffusione, nel gennaio 1983, del documento “Ancora un passo”, con il mese di febbraio, la storia di questa organizzazione si conclude.

Il 22 gennaio 1992, nel carcere milanese San Vittore, mentre sconta la pena all’ergastolo, muore per arresto cardiaco Nicola Giancola, militanti delle Brigate rosse – Walter Alasia.

Per l’attività delle Brigate rosse – Walter Alasia sono state inquisite 113 persone.

Scheda tratta da: Progetto memoria, La mappa perduta, Sensibili alle foglie, Roma 1994.